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Il diabete è una patologia sempre più frequente nei paesi industrializzati (Stati Uniti, Europa), ma anche presso tutte le popolazioni che gradatamente ne adottano lo stile di vita. Si stima che nel mondo i diabetici saranno ben 300 milioni nel 2025. Questo fenomeno costituisce non solo una fonte di sofferenza e di disagio personale, ma anche un aggravio notevole per il sistema sanitario. Si pensi che in Italia il 30% dei ricoveri ospedalieri è causato dal diabete, che l’80% delle amputazioni non traumatiche è dovuto al diabete e che, nei paesi occidentali, questa patologia è la prima causa di cecità (escludendo gli incidenti).
In effetti, il diabete è uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Se questa patologia non viene adeguatamente trattata, produce nel tempo importanti complicazioni che interessano sia i grossi vasi sanguigni che la microcircolazione. Il diabete, in pratica, aumenta il rischio di arteriosclerosi, favorisce l’ipertensione e l’aumento del colesterolo nel sangue, mentre il livello del colesterolo HDL (quello “buono” che protegge le arterie) diminuisce. Inoltre, il diabete può provocare complicanze a carico degli occhi, dei reni e del sistema nervoso.
Poiché le cause di questa patologia sono molto chiare (una predisposizione genetica, la dieta eccessivamente ricca e composta da alimenti di scarsa qualità, la mancanza di attività fisica), sia la strategia preventiva che lo stile di vita da affiancare alla terapia farmacologica sono semplici. Una dieta basata sostanzialmente sui vegetali, con abbondanza di frutta e verdure fresche, legumi, cereali integrali, ricchi di fibre e di altri nutrienti protettivi, è molto efficace nella prevenzione della malattia diabetica. L’altro pilastro di questa strategia è ovviamente l’attività fisica (con un minimo di 20-30 minuti al giorno) che, se praticata con costanza ed entusiasmo, produce infallibilmente ottimi risultati.
Oltre ai cereali integrali, i legumi sono tra gli alimenti più indicati per l’alimentazione del diabetico. Contengono il 12-14% di fibre e i loro amidi sono assimilati più lentamente di quelli dei cereali perché contengono fitati e altre sostanze antinutrizionali che ne rallentano la digestione. Per questo, la loro presenza nel pasto limita l’innalzamento della glicemia.
Da non dimenticare la cipolla e l’aglio, che riducono la glicemia e proteggono i vasi sanguigni del diabetico.
Si tratta di un gruppo di sostanze (rutina, esperidina, quercetina, citrina eccetera) presenti nei vegetali di colore giallo, arancio, rosso, blu (ciliege, albicocche, zucca, arance, frutti di bosco, buccia delle mele e delle pere) e anche in numerose piante aromatiche (come, ad esempio, rosmarino, timo, salvia, origano, maggiorana). Proteggono, tra l’altro, i vasi sanguigni ed è stata dimostrata anche la loro capacità di ridurre la glicemia.
La pasta di grano duro (soprattutto se integrale) e i legumi sono due tra gli alimenti più iportanti per il diabetico. Dopo il loro consumo, infatti, le variazioni della glicemia sono modeste.
Ingredienti |
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150 g di fagioli secchi, 70 g di pasta integrale, 1 cipolla piccola, 1 carota, 1 pezzo di sedano, olio extravergine d’oliva, rosmarino, salvia sale |
Preparazione |
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Mettete a bagno i fagioli per una notte. Il giorno dopo scolateli, sciacquateli e fateli cuocere a fuoco lento coperti d’acqua fresca con le verdure tritate e gli aromi per almeno due ore. Salate e, se serve, rabboccate con un po’ d’acqua bollente. Calate la pasta e completate con una croce d’olio sul piatto. Eccellente anche d’estate, consumata a temperatura ambiente. |
Se consumate cibi fritti, arrostiti o cotti alla griglia, ricordatevi di aggiungere un po' di prezzemolo!
Alimenti assai versatili, sono un efficace rimedio a molte patologie. E purtroppo ne mangiamo troppo pochi.
Magnesio, vitamina B, calcio, ma soprattutto tanto, tanto potassio.
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