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Gli studi sull’osteoporosi, ormai da diversi anni, non insistono più solamente sulla semplice carenza dietetica di calcio come causa principale di questo disturbo. È evidente piuttosto che la perdita di massa ossea è il risultato di diversi fattori: la mancanza di attività fisica, l’alimentazione acidificante (troppo ricca di carne, formaggi e cereali raffinati e, nello stesso tempo, povera di frutta fresca e verdure crude), la mancata esposizione alla luce solare (che causa mancanza della preziosa vitamina D), perfino lo stress prolungato, dannoso non solo per la mente ma anche per lo scheletro.
Naturalmente, l’apporto dietetico di calcio ha la sua importanza. Tuttavia, a questo proposito, alcuni studiosi della Scuola di sanità pubblica di Harvard sottolineano che i latticini non dovrebbero essere l’unica fonte alimentare di calcio, che il loro ruolo protettivo nei confronti delle fratture delle ossa non è sempre confermato in modo chiaro e che il loro consumo non dovrebbe essere ulteriormente aumentato. Soprattutto per non incrementare il rischio cardiovascolare e di alcuni tipi di tumore (ovaie, prostata). Gli studiosi sottolineano invece come l’attività fisica giornaliera, una dieta ricca di vegetali freschi, di cereali integrali, di semi oleosi e di legumi, assieme a un apporto proteico non eccessivo e a una giusta esposizione alla luce solare siano gli strumenti che mantengono solide le ossa più a lungo.
Le acque distribuite dagli acquedotti pubblici hanno un contenuto di calcio assai variabile, ma che si aggira mediamente intorno ai 100-200 mg per litro (per informazioni consultate il sito del vostro comune o quello dell’azienda che gestisce il servizio idrico). Le acque che beviamo, dunque, sono spesso abbastanza ricche di calcio.
Il Centro studi e ricerche di medicina termale dell’Università di Milano ha testato l’assorbibilità del calcio contenuto nell’acqua, confrontandolo con quello contenuto nel latte. Le conclusioni? Il calcio contenuto nell’acqua minerale è altamente biodisponibile, almeno quanto quello contenuto nel latte. La biodisponibilità è valida per soggetti adulti di tutte le età. Dunque, bere un litro di acqua al giorno consente di introdurre nell’organismo una buona quantità di calcio ben utilizzabile.
Se vi piace il sapore gradevolmente piccante della rucola, arricchite spesso le vostre insalate con qualche foglia di questa pianta. La rucola contiene circa 300 mg di calcio per 100 g, un valore eccellente, considerato che la stessa quantità di latte di mucca intero ne contiene 119 mg. La potete seminare nell'orto o in un vaso sul terrazzo: vi garantirà una produzione abbondante. Con questo pesto alla rucola potete condire pasta o riso, ma anche realizzare piccole tartine di pane integrale da servire come antipasto.
Ingredienti |
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100 g di rucola, 50 g di mandorle, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, 1 spicchio di aglio (se gradito), 1 cucchiaio di capperi dissalati, olio extravergine di oliva quanto basta |
Preparazione |
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Trasferite tutti gli ingredienti in un contenitore alto e stretto e, con il frullatore a immersione, ricavate una salsa omogenea e liscia. Per realizzare una salsa dal sapore meno deciso, potete anche non utilizzare l’aglio oppure metterne solo mezzo spicchio. |