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È una struttura a carattere residenziale volta ad assicurare trattamenti socio-assistenziali e sanitari di base a persone anziane, anche non autosufficienti, che non possono essere assistite nel proprio ambito familiare e che hanno bisogno di cure generiche, non specialistiche. Prevede una permanenza anche per lunghi periodi.
Ha lo scopo di prevenire ulteriori perdite di autonomia nonché di mantenere le capacità fisiche, mentali, affettive e relazionali della persona. Nella Casa Protetta è assicurata l’assistenza del medico, dell’infermiere e del fisioterapista.
La struttura consiste in alloggi o unità abitative contigue destinate ad una o più persone che dispongono di servizi igienici, arredi e strutture utilizzabili dagli ospiti, spazio collettivo e servizio di portineria destinato al controllo e alla sorveglianza degli utenti.
Terapisti, medici ed infermieri garantiscono l'assistenza sanitaria di base, mentre gli operatori socio assistenziali si occupano delle altre esigenze. Tipico della casa protetta è mettere insieme servizi di tipo socio-assistenziale (prevalenti) e servizi di tipo sanitario-riabilitativo.
La ricettività delle case non supera in genere i 30 posti letto.
La retta è stabilita dall'Ente che gestisce la struttura e può essere in parte a carico del Comune di appartenenza e in parte a carico del cittadino.
Vi si accede su richiesta dei servizi sociali o della persona/famiglia interessata.
Sono le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale deve fornire a tutti i cittadini e sono suddivise in tre grandi aree.
L’integrazione sociosanitaria nasce dal rapporto, che deve essere il più stretto possibile, tra prevenzione, cura e riabilitazione. Ma come funziona esattamente?
Garantisce su tutto il territorio nazionale prestazioni essenziali di assistenza alle persone non autosufficienti. Ma come funziona? Le persone come accedono alle risorse?
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