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Detrazioni per eliminare le barriere architettoniche

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Come fare per ottenere le agevolazioni che abbattono le barriere architettoniche di case e condomini, spiegato bene


I diversi tipi di agevolazione

Gli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche possono ricadere sotto diverse tipologie di agevolazioni:

  1. la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 (36% dopo questa data) per ristrutturazione edilizia dell’immobile;
  2. la detrazione del 75%, introdotta dalla di bilancio 2022 ed estesa fino al 31 dicembre 2025:
  3. la detrazione del Superbonus prevista per gli interventi “trainati”, se eseguiti congiuntamente a determinati interventi “trainanti”.

La detrazione del 75%

Fino al 31 dicembre 2025 è prevista una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 , da ripartire in 5 quote annuali di pari importo.
La detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  1. 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  2. 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari
  3. 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare specifici requisiti tecnici.
La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari destinati ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Dal 1° gennaio 2023, per le delibere condominiali che approvano questi lavori è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio.

Questo articolo è realizzato da:

Sindacato Pensionati Italiani CGIL

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