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Febbre, brividi, mal di gola, muscoli dolenti, tosse. È l’influenza. Le strategie preventive questa volta non sono andate a segno. Che fare, dunque? I farmaci che abbassano la febbre e gli antibiotici non sono quasi mai necessari, soprattutto se autoprescritti. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’influenza passa da sola. Occorrerà, soprattutto a una certa età, sentire il medico di fiducia. Non dimenticando, tuttavia, i suggerimenti della tradizione (“lana, letto, latte”), validi ancora oggi.
Mantenere il corpo coperto e ben caldo consente all’organismo di non disperdere energia per mantenere costante la temperatura corporea, ma di concentrare le risorse disponibili nel processo di guarigione. Durante i giorni dell’influenza occorre mantenere il corpo (e soprattutto i piedi) al caldo. Bene dunque le calze di lana e, eventualmente, una coperta in più a letto. Non dimenticando tuttavia la necessità di arieggiare a fondo le stanze dove si vive almeno un paio di volte al giorno.
Il riposo è spesso il grande dimenticato durante i raffreddori e le influenze. Rinunciare per qualche giorno ai propri impegni consente l’indispensabile riposo fisico e psichico, necessario per ristabilire (più rapidamente di quanto si pensi) una condizione di benessere. La natura in effetti si comporta in modo più logico degli umani. Animali e piante, quando si trovano in una condizione di salute precaria, sospendono o frenano le loro attività fisiche e/o metaboliche: gli animali stanno fermi, si riposano e non mangiano, le piante rallentano o fermano del tutto la produzione di foglie, fiori e frutti. Dovremmo imparare.
Oggi è da intendersi soprattutto come necessità di reidratare l’organismo e di privilegiare (anche per la frequente inappetenza) gli alimenti liquidi. Come, ad esempio, tisane, passati di verdure, succhi centrifugati di mela e carota, tè con miele, yogurt. I cibi solidi vanno reintrodotti mano a mano che l’organismo li richiede, privilegiando all’inizio creme di verdure (integrate con un po’ di fiocchi di avena) e frutta cotta. Anche il tradizionale latte caldo con miele può essere d’aiuto, se è tollerato.
È soprattutto un adeguato stile di vita (attività fisica, buone abitudini dietetiche, movimento giornaliero, riposo opportuno, relazioni sociali soddisfacenti) che ci può aiutare.
Il consumo giornaliero di cereali completi (ottimo il pane integrale di buona qualità e preparato con lievito madre) e di vegetali freschi e di stagione (una-due porzioni di frutta e due di ortaggi crudi) costituiscono una prima solida base, da accompagnare spesso con piccole quantità di legumi. Anche i semi oleosi (noci, mandorle, nocciole, girasole) andrebbero integrati ogni giorno nella dieta (un cucchiaio colmo al giorno per gli adulti, mezzo cucchiaio per i bambini).
Il tiglio è utile in tutti i casi di raffreddore e di influenza. È emolliente, sedativo, rilassante e diaforetico (cioè aiuta a sudare e ad abbassare la febbre). In definitiva, una buona tazza di infuso di tiglio è capace di dare calore all'organismo infreddolito.
Ingredienti |
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1 cucchiaio di foglie e fiori essiccati, 1 tazza d’acqua |
Preparazione |
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Versate il tiglio nell’acqua bollente, coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrate e bevete, eventualmente dolcificando con un cucchiaino di miele. |